DA NOI LE PAGELLE SI FANNO SOLO DOPO LE VITTORIE. E, SOPRATTUTTO, SI FANNO CON IL NOSTRO STILE: TUTTI PROMOSSI CON IL MASSIMO DEI VOTI.
ROCCHI: VOTO 10
Un portiere così non ce l’ha nessuno. Gli interventi su Moretti e, soprattutto, su Pelliccetti sgonfiano le gomme della Palmense che, già alla mezz’ora, capisce che non c’è trippa per gatti. Rinvii alla Maignan, sicurezza infusa a tutta la retroguardia a dosi massicce. Il giorno in cui imparerà a tenere la lingua a freno e a non rischiare i cartellini gialli sarà eretta in suo onore una statua equestre ai piedi della quale ognuno di noi dovrà inginocchiarsi.
GIACONI: VOTO 10
Difende e riparte. Riparte e difende. Macina chilometri su chilometri senza mai accusare un accenno di stanchezza. Dai suoi piedi, soprattutto nel secondo tempo, partono iniziative interessanti e pungenti. Giocatore in costante crescita che, ad appena vent’anni, mostra la sicurezza e la spavalderia tipiche di un veterano.
TORRESI: VOTO 10
Preferisce fare il “braccetto” con la difesa a tre, questo è ovvio. Ma anche oggi, schierato da terzino, fa il suo lavoro con muscoli e intelligenza tattica. A diciott’anni si può crescere ancora e, soprattutto, si può imparare a giocare in più ruoli. Quando lo capirà diventerà ancora più forte.
TROBBIANI: VOTO 11
E’ uno dei punti di riferimento di questa squadra, un leader tecnico e morale. Arpiona palloni come un polipo, suggerisce, corre come un ragazzino, si immola ogni volta che serve. Dalla sua conclusione, respinta, nasce il gol di Camilloni che regala tre punti buoni come la mortadella con il pane fresco: operaio ma anche imprenditore. Un tuttologo.
MENGHINI: VOTO 10
Il “randellator cortese” oggi è stato superbo. Ha randellato come sempre con il “mestiere” che gli conosciamo ed è stato insuperabile soprattutto di testa. Annullati – anzi, annichiliti! – avversari che danno del “tu” sia al pallone che al gol. Vero Moretti, Pelliccetti e Nazziconi? Ma perché gridano tutti non appena il Mengo gli si avvicina?
PAGLIARINI: VOTO 10
Un pensiero costante insidia la mente dell’umile cronista: il suo infortunio nella gara contro la Sangiorgese e la squadra che, senza di lui, si affloscia e subisce tre gol. Sarà stato un caso o il mite Michele è una delle pedine fondamentali dello scacchiere biancorosso? Sta di fatto che l’umile cronista, quando le sente gridare e lo vede accasciarsi a terra sente un brivido di sudore ghiacciato corrergli lungo la schiena. Quando si rialza il brivido passa e torna la serenità.
CAMILLONI: VOTO 11
Un voto in più per il gol realizzato? Sì, senz’altro. Ma non solo. Oggi è stato presente in tutte le azioni chiave della squadra e questo è il suo merito principale. Prestazione monumentale che – ce lo auguriamo tutti – accrescerà l’autostima. Perché è di questo che Matteo ha bisogno: volersi più bene e capire che è forte. Noi lo sappiamo. Lui, forse, non ancora. (89’ Montecchiari. Voto 10: aiuta la squadra nella gestione del vantaggio)
GIORDANI: VOTO 10
Tanta, tanta, tanta sostanza. Non c’è stata una sola giocata leziosa, un solo ghirigoro, un punto esclamativo nella sua prestazione. Le squadre che lottano per salvarsi hanno bisogno essenzialmente di questi giocatori che hanno i mezzi tecnici per stupire ma sanno calarsi perfettamente nella parte del calciatore-operaio. Un angelo. Di nome e di fatto.
PIERANTONI: VOTO 10
Cosa vuoi chiedere ad un ragazzo della sua età? Nulla di più di ciò che ha fatto oggi. Sacrificio, certamente. Ma anche tante sponde, tanta profondità, tanta versatilità e una buona tecnica che saprà affinare nel tempo. Umiltà al servizio della squadra, tanta roba. (77’ Cappelletti. Voto 10: entra bene e dà peso alle ripartenze biancorosse con il fisico e la fantasia)
MANCINI: VOTO 10
Recupera da un infortunio muscolare on gli stessi tempi-record di Franco Baresi ai mondiali americani del 1994. Se n’è accorto qualcuno? Tesse, ricama, cuce e rammenda con la solita classe ma non disdegna di coprire le spalle quando i suoi compagni si spingono in avanti e abbandonano la loro porzione di campo. E’ il Mancio e, ancora una volta, basta la parola.
IBII NGWANG: VOTO 11
Dà il meglio da esterno nel 4-3-3, è acclarato. Lui ha bisogno di spazi, ha bisogno di correre, ha bisogno di profondità. Quando si spalancano le praterie è irresistibile. Entra da protagonista in tutte le azioni più pericolose: memorabile la fucilata sulla quale Osso si oppone alla grande, sfortunato il pallonetto che finisce di poco alto, determinante la sgroppata sulla fascia dalla quale scaturisce il gol di Camilloni. Prestazione monumentale.
MISTER LUCA TRAVAGLINI: VOTO 11
Deve fare a meno di Bosetti e Monserrat, due elementi di non poco conto. Ridisegna uno schieramento più offensivo e, con coraggio, conquista la prima vittoria della sua gestione. La squadra gira come un orologio svizzero e, giustamente, decide di non fare troppe sostituzioni. Dopo il vantaggio la tentazione di chiudersi sarebbe stata legittima, lui preferisce mantenersi alto: sarà la mossa vincente. Coraggioso e saggio, tutt’altro che temerario.