LA TERZA SINFONIA DELLA CLUENTINA È UN’INCOMPIUTA: GARA SPORCA E PARI ROCAMBOLESCO

Sul campo “soffocante” di Villa Musone, i biancorossi subiscono il ribaltone ma reagiscono d’orgoglio.

Il “Romolo Capodaglio” di Villa Musone non è esattamente l’emblema del bel gioco. Dimensioni ridottissime al limite del regolamento dove le linee del fallo laterale sembrano sul punto di soffocare quelle dell’area di rigore, è un rettangolo di gioco che non ammette la pazienza, solo il caos e il lancio lungo.

Ovvio che il gioco della Cluentina ne abbia risentito. Per dirla con Pavese, “un paese ci vuole…”, ma qui la Cluentina non ha trovato nulla che fosse “suo”: il “credo” della palla a terra e delle geometrie, la filosofia del pallone che gira e delle trame da una fascia all’altra si sono scontrati con uno spazio talmente ridotto che ha reso ogni passaggio un potenziale tiro in porta e ogni dribbling un potenziale scontro frontale.

Se a ciò si aggiungono una pressione piuttosto alta esercitata dai padroni di casa sul portatore di palla, una difesa a cinque alquanto lenta ma estremamente robusta e un ricorso pressoché sistematico allo scontro fisico si ottiene un risultato soltanto: la terza sinfonia della Cluentina, pur sfiorata e a lungo cercata, non è arrivata. Del resto un’orchestra non riesce a suonar bene nei ripostigli.

Il primo tempo è di una noia mortale. Tanto che per vedere una conclusione nello specchio della porta occorre attendere il gol del vantaggio biancorosso dopo quaranta minuti: bel cross di Monteverde dalla sinistra, respinta dell’azzurro Rossini e palla che carambola addosso a Montecchiari che realizza.

A quel punto la gara si accende all’improvviso e il Loreto risponde dieci minuti più tardi, in pieno recupero: la difesa ospite commette una ingenuità dietro l’altra e, all’ennesima, Liguori si appropria di un pallone vagante e calcia da fuori trafiggendo l’incolpevole Amico.

Si va negli spogliatoi e, al rientro, dopo appena quattro minuti, il Loreto passa addirittura in vantaggio: dubbia punizione al limite dell’area, palla toccata da Gleboki a Rossetti, bomba e gol.

Dalle stelle alle stalle, lo scenario avrebbe rappresentato un vero e proprio terremoto psicologico per chiunque, generando una miscela esplosiva di emozioni e reazioni: non è così per la Cluentina che trova la forza di reagire immediatamente e di pareggiare appena due minuti più tardi: angolo battuto magistralmente dal solito Mancini, elevazione e torsione stupenda di Cullhaj ed è 2-2.

La squadra cerca di riversarsi in avanti con l’intento di capitalizzare l’onda emotiva del gol appena segnato, ma è costretta a farlo con un ordine fragile, ben consapevole che il Loreto, pur colpito, è sempre pronto a pungere in ripartenza.

Al 52′, Ceesay mette al centro un pallone insidioso per Pagliarini, costretto a una difficile torsione in area. Il difensore riesce a colpire, anche se la palla si spegne sul fondo, ma l’impatto di quell’azione è anche fisico e il biancorosso resta a terra infortunato, costringendo il tecnico al primo cambio. È un segnale di pressione, ma anche il primo di una serie di tentativi velleitari. La prova arriva poco dopo, al 59′, con una fotocopia dell’azione: ancora Ceesay al cross, ma questa volta è Cullhaj a non inquadrare lo specchio della porta, sprecando la potenziale occasione. La Cluentina, pur insistendo e dominando il possesso, mostra una chiara mancanza di cinismo sotto porta.

Questa mancanza di concretezza rischia di costare carissimo al 71′ quando il Loreto, sornione e lucido nell’attendere l’errore, si distende in un contropiede velenoso. La retroguardia della Cluentina mostra un’altra indecisione che lascia l’attaccante Pigliacampo libero di calciare a botta sicura, ma la palla si infrange clamorosamente sul palo. In quel momento, il destino della partita sembra essere appeso al legno. Per la Cluentina, è un brivido freddo, un sollievo immenso misto alla paura di aver rischiato di vanificare tutto.

L’ultima vera opportunità di ribaltare il match capita al 75′, a suggellare la spinta costante dei biancorossi. Ancora una volta, l’assistenza è di Ceesay, stavolta per Montecchiari. È l’occasione della vittoria, ma la tensione emotiva gioca il suo ruolo: Montecchiari ha un attimo di esitazione, “cincischia” troppo, permettendo alla difesa di recuperare e deviare la conclusione in calcio d’angolo.

A fine gara, mister Gesuelli non disdegna il punto: “È stata una partita difficile, sporca, molto combattuta soprattutto nel secondo tempo. Abbiamo sofferto la loro fisicità, oggettivamente non era facile fare di più. Le ridotte dimensioni del campo e il loro pressing alto non ci hanno aiutato, anzi, hanno reso la gara ancora più sporca e abbiamo talvolta gestito male uscite e ripartenze. Però debbo fare i complimenti ai ragazzi perché hanno dato tutto ciò che avevano”.

IL TABELLINO

CS LORETO ASD: Elisei, Pizzichini (54’ Capitanelli), Castellani, Gleboki, Santarelli (82’ Alessandrini), Rossini, Graciotti (86’ Staffolani), Stoppini, Santoro (15’ Liguori), Pigliacampo, Maggi (73’ Ciminari). Allenatore Giordano Bernabei.

CLUENTINA: Amico, Gesuelli (82’ Mogetta), Monteverde, Di Marino (78’ Torresi), Pagliarini (54’ Pieristè), Menghini, Montecchiari, Ceesay, Cullhaj (60’ Acquaviva), Canuti (84’ Ricotta), Mancini. Allenatore: Raffaele Gesuelli.

MARCATORI: 40’ Montecchiari (CL), 45’+5’ Liguori (L), 49’ st Rossini (L), 51’ st Cullhaj (CL)

Arbitro: Luca Natali (Pesaro)

Spettatori: circa 100

Alessandro Savi

Ufficio stampa Cluentina